Nell' Alto Noce le nostre artiglierie aprirono il fuoco contro trinceramenti nemici costruiti di fronte alle posizioni da noi recentemente conquistate alla testata di Valle Strino.
Il tiro assai efficace danneggiò i trinceramenti stessi e costrinse i difensori ad abbandonarne una parte.
L' artiglieria nemica dal Monte Panarotta in Val Sugana rinnovò il bombardamento su Borgo, ormai deserto, e dalle adiacenze di Cherz in Val Cordevole aprì il fuoco su Caprile, danneggiandovi l' ospedale.
Nella conca di Plezzo l' avversario lanciò numerose granate incendiarie su quell' abitato, provocandovi nuovi incendi.
Nella notte del 31 accennò anche ad un attacco efficace contro le nostre posizioni sulle pendici del Rombon, limitandosi però a dirigere su di esse intenso fuoco di artiglieria e fucileria.
Sul Carso, a tarda sera del 30 agosto, mentre imperversava un violento temporale, l' avversario pronunciò due attacchi che accompagnò con abbondante lancio di razzi luminosi; ma le nostre truppe poterono con fuoco bene aggiustato respingere entrambi gli attacchi.
Ardite ricognizioni da noi qui spinte verso le linee del nemico hanno accertato che esso sta sostituendo con truppe fresche giunte in questi ultimi giorni sul nostro fronte i presidi delle trincee.
L' insolita attività che l' avversario va ora manifestando con fuochi di artiglieria, fucileria e lancio di bombe pare appunto destinato a mascherare i movimenti delle truppe.

Firmato: CADORNA

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