Nella zona del Tonale il giorno 2, dopo intenso fuoco delle artiglierie, il nemico lanciava tre successivi attacchi in forze contro la nostra posizione del Castellaccio.
Fu ogni volta ricacciato con perdite gravi e lasciò nelle nostre mani una trentina di prigionieri.
Sull' Adamello il giorno 3 due colonne nemiche attaccarono contemporaneamente il Crozzon di Fargorida a nord, il Grozzon di Lares e il Passo di Cavento a sud.
Furono lasciate avvicinare fino a cento metri, indi investite con raffiche di mitragliatrici e di fucileria e ributtate in disordine con ingenti perdite.
Tra Adige e Brenta consueta attività delle artiglierie e movimenti di treni.
Nostre batterie bombardarono la stazione di Calliano e il forte di Doss del Sommo, colpendo più volte i bersagli.
Sul Col di Lana è segnalato un nuovo vano attacco dell' avversario contro le nostre posizioni a nord-ovest della vetta.
Nel Medio Isonzo le nostre artiglierie bombardarono Tolmino, centro dei rifornimenti nemici in quella zona.
Maggiore attività aerea in tutto il teatro di operazioni.
Velivoli nemici lanciarono bombe sull' Alta Val Camonica, in Valle Ansiei, sulla pianura del Basso Isonzo e sulle città di Ravenna e di Cervia: pochi feriti e danni lievissimi.
Due nostri dirigibili, nella passata notte, bombardarono trinceramenti, batterie e accampamenti nemici nella località di Rubbia, Merna e Biglia in Valle Vippacco e il noto campo di aviazione di Aisovizza ad est di Gorizia.
Sugli obbiettivi furono rovesciate circa due tonnellate di esplosivi con effetti visibilmente efficacissimi.
Sulla via del ritorno una delle aeronavi cadde, per cause tuttora ignote, in territorio nemico nei pressi di Gorizia e l' altra ritornò incolume nelle linee.

Firmato: CADORNA

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