In tutto il teatro delle operazioni è segnalata una maggiore attività delle artiglierie nemiche, con particolare intensità sull' Altipiano di Asiago, lungo la fronte Carnica, dal' Alto But alla testata del torrente Pontebbana, nella zona di Gorizia, sul Carso.
Attacchi e contrattacchi, preceduti e accompagnati da bombardamenti di estrema violenza si succedono nella zona montuosa fra l' Avisio e il Vanoi-Cismon.
La sera del 7 il nemico assalì le nostre posizioni del Gardinal e di Busa Alta, ovunque respinto.
Nella notte lanciò un nuovo violentissimo assalto contro l' altura di Quota 2456, obbligando la nostra ala destra a ripiegare brevemente.
Accorsi i rincalzi il mattino dell' 8 un nostro poderoso urto appoggiato dai tiri precisi delle artiglierie, ricacciò l' avversario giù per i burroni della Busa Alta, infliggendogli gravissime perdite.
Ulteriori notizie sulla brillante azione del giorno 5 sulle pendici di Costabella (Valle San Pellegrino) fanno ascendere il bottino preso dai nostri alpini ad un cannone da montagna e sei mitragliatrici, con ricco munizionamento, tosto rivolto contro il nemico.
Depositi di viveri e di materiali furono incendiati dall' avversario in rotta.
Sul Carso, in piccoli scontri, prendemmo una quarantina di prigionieri.
Velivoli nemici lanciarono bombe su Grigno, in Valle Sugana, nell' Alto Fella, sulla Laguna di Grado e su Monfalcone, Cervignano e Torre Zuino: lievi danni ai fabbricati.

Firmato: CADORNA

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